Leggere fa la differenza

Anni fa, più precisamente al liceo pensavo che leggere fosse solo un compito imposto, dove il professore o la professoressa di turno preparava una lista di libri da leggere per le vacanze estive. Solo con il passare del tempo mi sono reso conto che non doveva essere nient’altro che un piacere personale e non un compito imposto da altri. Da quel momento in poi divenne più semplice leggere, capii che ciò non era solo un piacere ma anche evoluzione, apertura mentale, empatia.

L’empatia più di ogni altra cosa deve essere valorizzata, nonostante venga sempre offuscata dal blasonato fattore intelligenza. Leggere aiuta ad essere delle persone più consapevoli, in grado di esprimere loro stesse, di parlare con il cuore in mano.

Cambiare prospettiva è molto più difficile senza la lettura. Diciamo spesso di non avere tempo per leggere, quando semplicemente siamo troppo pigri per farlo o per ammettere che leggere non è nei nostri piani. In realtà leggere fa la differenza tra chi non vuole evolversi e chi invece, vuole capire di più non solo il mondo ma loro stessi.

Un gesto semplice che ti apre innumerevoli porte che rimarrebbero chiuse per la pigrizia. Pensiamo solo ai libri sulla crescita personale, come “Pensa ed arricchisci te stesso” di Napoleon Hill, sono libri immortali con principi applicabili ai più svariati campi, di un valore inestimabile perché frutto di anni di ricerca, scrittura e correzione concentrate in centinaia di pagine a nostra disposizione. Inoltre é un gesto di generosità verso lo scrittore medesimo, un dono.

Se si smetterà di pensare al leggere come un’ imposizione, ma come evoluzione individuale probabilmente ci sarebbero più lettori e meno leoni da tastiera.

PensareMinimal