Andrea Ripamonti: come le lingue aiutano ad evolversi

Intervista ad Andrea Ripamonti: youtuber e poliglotta. Lingue, apprendimento ed evoluzione viste da un poliglotta che parla ben 13 lingue.

Ci sono cascato di nuovo, mi sono ancora emozionato, come le prime due interviste di questo blog fatte a Francesco Bruno, sempre con il sorriso stampato sulla faccia, perché di fronte a me avevo Andrea Ripamonti, il quale non conosco di persona (sfortunatamente), ma conosco tramite il suo fantastico canale YouTube.

Andrea è una di quelle persone di rara umiltà, con le quali è veramente unico parlare. Fin dai tempi delle elementari Andrea rimane stregato dalle lingue, è come una magia che piano piano si è tramutata in una passione che dura fino a oggi. Attualmente parla più di 13 lingue, tutte imparate da autodidatta. Ha un canale dove pubblica video sulle lingue che conosce, i paesi che ha visitato, il personale metodo di studio e le risorse che usa, consigli utili per chi ama l’ apprendimento linguistico e l’auto-miglioramento fatto con passione e costanza. Intervistarlo è stata un’emozione unica, forte e che porterò con me.

Ho chiesto ad Andrea 3 domande, gli ho chiesto di raccontarsi dal punto di vista linguistico e umano, perché comunicare è la cosa più umana che esista.

1.Perché le lingue?

“Mi hanno sempre affascinato fin dalla più tenera età, da quando iniziai ad imparare l’inglese alle elementari”. Andrea si lascia influenzare molto presto dalle lingue straniere. La curiosità emerge in modo naturale, per nulla forzato. “Mi piaceva sentire suoni diversi dalla mia lingua, parlare con persone di culture diverse”. La passione e la curiosità sono ciò che più lo contraddistinguono, c’è voglia di scoprire per scoprirsi uomini e non a caso si parla di lingue come arte, l’ arte di conoscere posti, culture ed usanze. La diversità stuzzica le menti vivaci e le lingue non possono che rendere la scoperta magica. Parlare una lingua diventa lo strumento che ci ricorda in fondo che siamo tutti uomini. Essere più curiosi non guasterebbe, vero?

2. Perché imparare una lingua invece che studiarla?

“Solamente studiare non porta a nulla, imparare è il fine mentre studiare non è che il mezzo per raggiugere uno scopo”. Studiare non è altro che un medium per imparare come porsi nei confronti degli altri. Alla base ci sta un metodo, un metodo tutt’altro che passivo. Lo studio non deve dominarci ma accompagnarci verso obiettivi concreti. L’applicare compensa lo studio, che coincide con il comunicare in più idiomi, imparare una nuova abilità, essere delle persone che danno valore e si danno valore di conseguenza. Il parere di un poliglotta come Andrea é quanto più prezioso, onesto e nitido. Lo studio é meno importante dell’ imparare, ma senza uno studio attivo é quasi quanto non imparare. Allo stesso tempo però non si abbandona la PASSIONE, sapere una lingua per il piacere di saperla, comunicare con suoni diversi, attivare muscoli diversi a seconda dell’ idioma che vogliamo imparare, scrivere per osservare alfabeti, caratteri e scritture a noi non famigliari, gustare parole che ci fanno inceppare. Imparare è anche guardare come si evolve l’ apprendimento.

3. Cosa significa per te parlare in più lingue?

“Studiare senza arricchirsi non porta a nulla, perché se studio una lingua é perché voglio sentirmi parte di quel mondo”. Mondo, la lingua non é un mondo qualunque ma il mondo che ci appartiene. Parlare una lingua é anzitutto comunicare, provare stati emotivi mentre si racconta il proprio vissuto, le esperienze che ci segnano ed il tempo passato ad imparare lo si usa per questa ragione: raccontare e ascoltare chi vuole raccontarsi. Sentire Andrea dire che una lingua è un mondo da scoprire, fa’ capire quanto egli si diverta. Mettersi in discussione, tagliare via i luoghi comuni, viaggiare in più di 30 Paesi come ha fatto proprio lui, scoprendo terre uniche come la sua amata Romania. Non bisogna avere timore di mettersi in discussione, perché si possono scoprire cose che ci possono segnare e renderci delle persone migliori.

Una dedica speciale:

Lo ammetto, Andrea Ripamonti lo conoscevo da quando l’ho scoperto su YouTube, curiosando tra un video e l’ altro. Guardarlo mi ha fatto capire meglio come essere un miglior autodidatta ( studio Cinese e Greco con Assimil), mi ha donato consigli preziosi, spunti da tenere a cuore. Averlo incontrato mi ha dato una delle mie più grandi gioie che abbia mai provato. Non avrei mai immaginato di incontrarlo per ospitarlo qui, sul blog di Pensare Minimal. L’ intervista la potrete trovare su YouTube.

Grazie mille per la tua umiltà e buone lingue.

Grazie da Pensare Minimal